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novembre 2022 - Una ferita che non si rimarginera'
mai e' stata la strage di Nassiriya ove, fra gli
altri, hanno perso la vita diciannove italiani,
esattamente il 12 novembre 2003.
Vorrei ricordare il tragico evento con le stesse
parole pronunciate dal figlio di uno dei superstiti,
Marco Intravaia ... . Eccole :
...quando un camion carico di esplosivi si
schianto' sulla base Maestrale a Nassiriya, uno dei
quartier generali del contingente italiano,
impegnato in una spedizione di peacekeeping per la
missione "Antica Babilonia", persero la vita dodici
Carabinieri, 5 militari dell'Esercito, un cooperante
internazionale e un regista, oltre a mio padre
Domenico...
...a volte, quando lo sconforto prende il
sopravvento, mi chiedo il perche' di quanto accaduto
e perche' proprio a me. Ma poi penso a mio padre e a
tutti gli altri caduti all'estero nella lotta al
terrorismo e so che rifarebbero le stesse scelte,
perche' soltanto facendo bene il proprio dovere e
servendo con fedelta' lo Stato, potremo donare un
mondo e una societa' migliori ai nostri figli. I
caduti a Nassiriya, cosi' come tutti coloro che
hanno immolato la vita alla Patria, possono essere
definiti eroi.
I fatti
Alle 10.40 ora locale, le 8.40 in Italia, del 12
novembre 2003 un'autocisterna forzo' l'entrata della
base Maestrale, presidiata dai carabinieri italiani,
nella citta' di Nassiriya, in Iraq: i due uomini a
bordo fecero esplodere una bomba. La deflagrazione,
con un effetto domino, fece saltare in aria il
deposito munizioni. L'eroico intervento del
carabiniere Andrea Filippa di guardia all'ingresso
principale della base che sparo' agli attentatori
evito' conseguenze che avrebbero potuto essere
ancora piu' tragiche.
I morti
A Nassiriya persero la vita 28 persone, 19 italiani
e 9 iracheni. Tra gli italiani, dodici Carabinieri:
Massimiliano Bruno, Giovanni Cavallaro, Giuseppe
Coletta, Andrea Filippa, Enzo Fregosi, Daniele
Ghione, Horacio Majorana, Ivan Ghitti, Domenico
Intravaia, Filippo Merlino, Alfio Ragazzi, Alfonso
Trincone. Cinque militari dell'Esercito: Massimo
Ficuciello, Silvio Olla, Alessandro Carrisi,
Emanuele Ferraro, Pietro Petrucci. Due civili: il
regista Stefano Rolla, impegnato con la sua troupe
nelle riprese di uno sceneggiato sulla ricostruzione
del paese e il cooperante internazionale Marco Beci.
Nella ricorrenza della Giornata dedicata al ricordo
dei Caduti militari e civili nelle missioni
internazionali per la pace anche il presidente della
Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto oggi il suo
pensiero "alla memoria di tutti gli italiani che
hanno sacrificato la vita al servizio dell'Italia e
della Comunita' internazionale, per il
raggiungimento di una pace stabile e condivisa".
"I tanti concittadini, che continuano a operare
all'estero con generosita' e altruismo per la
stabilizzazione delle crisi e la soluzione dei
conflitti - ha detto il Capo dello Stato - sono
espressione autentica di un Paese coeso e pronto a
offrire il proprio contributo nelle piu' travagliate
regioni del mondo a salvaguardia della stabilita' e
del rispetto dei diritti umani, valori fondanti la
nostra Costituzione. A loro la Repubblica guarda con
affetto e profondo rispetto".
Anche Belluno, ha voluto ricordare la tragedia che,
tutti noi sentiamo ancora viva, malgrado le tante
altre traversie che il nostro Paese ha fronteggiato
in quest'ultimo lungo periodo.
Alla presenza del Comandante Provinciale dell'Arma
dei Carabinieri, Enrico Pigozzo, che ha voluto
ricordare i nostri fratelli caduti in un paese
lontano, mentre tentavano di riportare la pace e la
stabilita', non dimenticando che ancora oggi molti
nostri militari rendono orgoglioso il nostro Paese
prestando servizio in aree del mondo lontane dalle
loro case, dei loro affetti, per aiutare popoli che
soffrono la mancanza della sicurezza, realta' che
noi consideriamo un diritto quasi scontato, ma che
per molti e' ancora vissuto come una speranza.cA
dette parole di elevato spessore umano, si sono
aggiunte anche quelle degli esponenti della ANC di
Belluno: Il Mar. Maggiore, Corrado Dal Borgo, V.
Presidente di ANC, in linea con il pensiero del
Comandante Pigozzo, ha rinnovato il dolore a cui e'
stata sottoposta l'Arma durante detto tragico
evento, a cui ha fatto seguito anche Giuseppe Dal
Mas, brigadiere capo e speaker ufficiale della
cerimonia.
Il Comune e' stata rappresentato dall'assessore alla
cultura e Sicurezza, dott. Raffaele Addamiano, pure
lui ex facente parte dell'Arma.
Aggiungere altro appare superfluo, per cui non resta
che lasciare alle numerose foto che seguono
esprimere il senso della storica giornata.
A corredo della mia presenza ho scattato le 24
fotografie allegate.
Arnaldo De Porti - Feltre/Belluno
Socio ANC.
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A
complemento di quanto scritto dall'amico Arnaldo,
aggiungo solo che tra i caduti era presente un
carabiniere finalese, Daniele Ghione che aveva scelto
l'Arma, per tradizione di famiglia. Ecco quanto scrive il Ministero della Difesa: Maresciallo Capo Croce d'Onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili imegnate in operazioni militari e civili all'estero "alla memoria", nato a Finale Ligure (SV) l'8 luglio 1972 - deceduto il 12 novembre 2003. Alla sua memoria e' intitolata, dal 10 novembre 2008, la Caserma sede della Stazione Carabinieri di Villanova d'Albenga (SV). Fu insignito della Croce d'Onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all'estero con la seguente motivazione: "Addetto a squadra del Reggimento M.S.U. impegnato in missione a sostegno della martoriata popolazione irachena nell'ambito dell'operazione "Antica Babilonia", coraggiosamente consapevole dei gravi rischi ai quali si esponeva, si prodigava per assolvere il proprio delicato incarico con fermezza di intenti, senso del dovere ed altissimo spirito di sacrificio. Il 12 novembre 2003, a seguito di improvviso attacco ad una installazione del contingente nazionale, veniva mortalmente investito dal devastante scoppio di un'ingente quantita'di esplosivo, provocato proditoriamente da cellula terroristica suicida, sacrificando cosi' la propria vita ai piu' sacri valori dell'amor di patria e dell'onore militare. Chiarissimo esempio di eletta abnegazione ed incondizionata dedizione al dovere". Lascia la moglie Miriam, che ha detto: Quando si parla dei morti descrivendoli come degli eroi, come delle persone eccezionali, sembra sempre che siano frasi di circostanza, ma nel caso di Daniele questo era vero. Alfredo Izeta - Finale Ligure |
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